Pubblicato il 14 marzo 2020 · Categorie: Comunicazioni
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“TANTO È IL BENE CHE MI ASPETTO, CHE OGNI PENA MI È DILETTO” Queste parole sono il cuore di una bellissima omelia che ha riacceso nel cuore del Conte Orlando di Chiusi della Verna la fede in Dio, grazie a San Francesco. Questi, al termine del proprio discorso, invitato a pranzo dal conte che si voleva sdebitare per la propria fede ritrovata, si è sentito chiedere cosa volesse in dono. Alla richiesta avanzata da Francesco di un luogo solitario per la preghiera e il raccoglimento spirituale per sé e i suoi frati, il Conte Orlando gli fece dono del monte della Verna, che da allora ospita un monastero bellissimo e suggestivo detto anche “il Calvario francescano”, perché proprio lì, verso la fine dell’estate del 1224, San Francesco ricevette le stimmate. “Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”: di fronte a queste parole, riflettendo attentamente sul loro significato – soprattutto se si sta vivendo una situazione di fatica, di dolore, di pena – viene immediata la tentazione di pensare che chi le pronuncia “tiri acqua al proprio mulino”. In realtà la sapienza e verità contenute in queste parole si comprendono fino in fondo soltanto in seguito. Così è capitato anche a me, in una particolare stagione della mia vita, e così oggi le ripropongo ed offro quasi come un augurio e una preghiera da elevare insieme, al Signore in questi giorni. Mentre ovunque è alto lo smarrimento ed è forte la percezione della nostra fragilità e debolezza, non venga meno la nostra fede e non si spenga in noi la speranza.

 

C’è un bene grande che ci attende e non ci sarà tolto. L’amore di Dio supera infinitamente tutto questo e abbraccia l’universo incoraggiandoci a perseverare e a credere fiduciosi nella Sua Provvidenza. Il nostro Dio è fedele, è il Dio delle promesse mantenute, della Parola che resta per sempre. Le parole di San Paolo nella lettera ai Romani risuonino come un inno di speranza: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o l’angoscia, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom 8, 31b. 35s. 38s). Se è vero che in questi giorni ci è preclusa la possibilità non solo di celebrare insieme l’Eucarestia, ma addirittura diventa difficile anche solo recarci in Chiesa per pregare, il nostro Spirito non si arrenda se non al Signore che tutto può. È il tempo in cui forse – su tutte le parole, i discorsi e le chiacchiere di questi giorni – vale la pena far calare il silenzio orante e l’ascolto più profondo: di Dio, di noi stessi, della realtà che viviamo. È il tempo di pregare. E basta. Facciamo tesoro di tutto quello che c’è, che abbiamo e che siamo: FACCIAMOCELO BASTARE! La Messa domenicale col nostro Arcivescovo su RAI 3 e quelle quotidiane (Santa Marta, duomo via streaming, …). E poi gli strumenti per la preghiera: il libretto della quaresima, i testi delle vie Crucis per i ragazzi e gli adulti che tutti i venerdì sono offerti, quella (via Crucis) settimanale in TV e via radio con l’Arcivescovo, qualche buona lettura spirituale, la preghiera del Rosario, le catechesi, preghiere che anche on-line è facile trovare, magari qualche libretto antico che ritroviamo nei nostri cassetti con qualche bella riflessione o preghiera, il Vangelo.

 

Le nostre famiglie, i nostri affetti più cari, gli amici che possiamo anche solo sentire per telefono, le occasioni di un sorriso e di una buona parola. È già “tanta roba”… Mi permetto di offrire a tutti anche una preghiera ritrovata in archivio parrocchiale alla nostra Madonna della Selva. La sua statua in queste settimane “gira per le nostre Chiese di settimana in settimana, senza temere contagi o multe per coprifuoco o assembramenti”: riporto la preghiera sul retro di questo foglio, ma potete poi ritrovarla anche su un semplice cartoncino in ogni Parrocchia.

 

Questo peregrinare della Madonna della Selva di Chiesa in Chiesa a Fagnano ci ricorda che non importa se non ci sarà possibile recarci come vorremmo in Chiesa per pregarla: comunque insieme, vi invito ogni giorno, ciascuno a casa propria radunando la famiglia possibilmente prima di cena l’occasione per un momento di supplica e preghiera: potremmo darci tutti quasi un appuntamento, alle 19.30, quando suonano abitualmente le campane delle nostre Chiese. Nel cuore di Maria deporremo in quel momento la nostra preghiera per la salute di tutti. CORAGGIO, fratelli e sorelle! Perseveriamo con fede in questo cammino quaresimale così particolare e lasciamoci guidare per mano dal Signore e dalla Madonna della Selva. Lei che veneriamo come “salute dei malati e aiuto dei cristiani” ci protegge e dal cielo non si stanca di tenere i suoi occhi misericordiosi rivolti su di noi.

                  don Federico

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